lunedì 11 aprile 2011

Incertezze..

Un vecchio spaziava con lunghi e precisi passi, tra le immense rovine di un'antica città, ora buia, fredda, deserta. Le sue gambe esperte sembravano muoversi secondo un disegno prestabilito, ma il vecchio ingenuo ormai ignorava quello che forse un tempo aveva conosciuto. Il vento aveva abbandonato da tempo quel posto morto, tra vecchie colonne ormai crollate si scorgeva ancora qualche pezzo di vita passata e qualche impronta di qualcun altro che aveva preceduto il cammino del vecchio. Ma tutti coloro che affrontavano quel percorso non ne conoscevano nè l'inizio nè la fine, una deviazione continua, una ricerca senza qualcosa da trovare.
Caduce e tenue la coscenza del vecchio ormai si dirigeva alla deriva e stava giungendo il termine. Ne era consapevole eppure non se ne accorgeva, camminava e camminava, tra le immense rovine del suo spirito, superava costruzioni un tempo solide e sicure, adesso a pezzi sparse sulla terra liscia e fredda.
Nessuna mano arrivava a guidarlo, nessuna voce a consigliarlo, nè tantomeno nessun altro spirito ad accompagnarlo. Il vecchio stava sparendo, profondamente vergognato di se stesso eppure inconsapevole di ciò. Arrivò ad un punto che il suo corpo conosceva bene, le rovine erano più rade e si intuiva l'andamento di una strada maestra, i suoi piedi ancor più sicuri la imboccarono, le sue mani sfiorarono le superfici conosciute, ma il suo sguardo era vago e dritto, spento di ogni luce e quella strada non portava più a nulla. Forse prima di sparire tornò un po' di senno e nel vecchio crebbe lo stupore e la vergogna alla vista delle rovine e della sua condizione. Poi non esistette più.

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