lunedì 12 marzo 2012

Cicatrici...

Leggeva un libro: un tempo, si diceva, gli individui erano di carne e ossa, proprio come gli animali. Ciò suonava ridicolo, eppure qualche vecchia fiaba ancora parlava dei terrestri come di animali intelligenti, o almeno, intelligenti per gli standard del tempo..
Chiuse il libro con ribrezzo al solo pensiero di non avere tutti i circuiti di puro titanio, pnsò che sarà stato terribile per i "vecchi" terrestri aver continuamente paura di ferirsi. Che anatomia crudele...
Eppure in un certo senso si sentiva vicino a quelle storie, in qualche modo credeva che un tempo fosse realmente carne, sangue e ossa, il componimento dei suoi antenati.
Andava incontro a quella sensazione che un tempo ogni umano aveva provato.. Per il mantenimento della specie, un numero sconosciuto di ere prima, avevano deciso di immettere nei circuiti cerebrali una sorta di copia del sentimento d'amore studiato sugli antenati, ai tempi dei tempi. Poi era stato rimosso perchè ci si era resi conto di quanto dannoso fosse. Certo, erano tutte teorie, ma c'era pur sempre quell'installatore.
Lui, l'unità CX-278, aveva ritrovato un vecchio installatore e l'aveva provato su se stesso, senza proferirne parola.
Da quando aveva spinto il bottone di trasferimento dall'apparecchio alla sua unità aveva subito capito che qualcosa era cambiato.
Qualcosa di innaturale e insensato lo spingeva a continuare ad impostare le sue frequenze mentali su quelle di un'altra unità. Leggendo quelle fiabe, era chiaro che un tempo il sentimento d'amore, a quanto pare uno dei più dolorosi mai concepiti dagli antenati, era quasi esclusivamete da un sesso all'altro, un tempo esisteva anche la distinzione tra unità forti e unità deboli, o almeno così gli era parso sfogliando quel vecchio libro.
Eppure l'altra unità non era nè più forte nè più debole di lui, però non riusciva a resistere all'impulso di analizzare le sue frequenze.
Così piano piano era arrivato sino al punto in cui si trovava adesso. Il dispersore molecolare si stava lentamente caricando per dar quell'impulso distruttivo per la loro chimica. Era riuscito ad accedere alla struttura grazie ad una falla nel sistema di sicurezza, nella vita quotidiana lui era un informatico, uno dei lavori più vecchi mai esistiti, ormai tutti i circuiti erano programmati per auto-ripararsi e auto-aggiornarsi, il suo lavoro era diventato praticamente inutile.
Venne velocemente riportato alla realtà dal mortale "bip" che indicava che la macchina era pronta.
Impostò le sue frequenze su quelle della macchina, lasciò soltanto una piccola parte di circuiti dedicati all'analisi delle frequenze di quell'altra unità... poi la macchina si attivò e lui non fu più.
I suoi arti metallici giacevano ormai inerti.


Quado ritrovarono il corpo, questo rilasciava un impulso, che venne decifrato come un messaggio. Risultò subito insensato, probabilmente un errore dell'unità. I caratteri trasmessi nel messaggio erano in una lingua che non veniva adoperata sulla terra ormai da così tanto tempo che nessuno ne ricordava più l'esistenza. Il messaggio recitava: "ti amo".



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