PUBBLICATE I VOSTRI RACCONTI O LE VOSTRE POESIE!!!
Qui si da spazio a voi e alla vostra mente!!!! Pubblicate tutto quello ke vi va... (sotto forma di commento DI QUESTO post)
4 commenti:
Anonimo
ha detto...
Maschere... C'era un ragazzo...la sua vita sembrava apparentemente agiata, spensierata e spesso parlando con quel ragazzo la gente che gli stava accanto poteva percepire in un lui un senso di serenità assoluta. Quel ragazzo era molto abile e astuto: aveva un'abilità per natura che molti non avevano, sapeva recitare bene. La sua carriera d'attore stava per prendere delle svolte importanti per lui e per la sua vita futura. Aveva cominciato fin da piccolo ad esibirsi alle recite scolastiche, ed era il bimbo più applaudito fra tutti...Proprio per questo suo successo nel recitare , nel impersonarsi completamente nel suo personaggio, il bimbo fu chiamato un giorno dalla sua maestra, la quale gli propose di partecipare ad un provino per entrar a far parte del mondo del teatro.. Accettò, vinse e la sua carriera spiccò il volo... Il bimbo crebbe, divento un ragazzo maturo, ma per sua sfortuna o fortuna che sia il ragazzo fu condizionato molto dalla sua carriera d'attore di teatro. La sua famiglia era abbastanza agiata, non gli mancava quasi nulla, ma non per questo era viziato: apprezzava ogni regalo del padre in seguito ad una sua buona azione, o ad un suo successo a teatro. Il padre era un uomo particolare...saggio dentro di se, ma con una irrefrenabile voglia di viaggiare, uscire dai soliti canoni che la vita lentamente gli stava imponendo..Non si poteva dire che non fosse in grado di affrontare quei "canoni", ma la sua vita era stata cosi piena di libertà, che forse le regole di una famiglia potevano sembrargli costrittive..come delle catene di ferro strette ai polsi. Infatti il padre fin da giovane aveva avuto grandi avventure in giro per il mondo: Parigi, Amsterdam, New York, tutte città che lasciarono nell'esperienza di quell'uomo un residuo minimo ma indelebile . Ritornando al figlio... Il ragazzo, aveva un rapporto molto bello con il padre, e spesso quello lo aveva aiutato ad affrontare anche le situazioni più imbarazzanti. Il ragazzo aveva imparato ad accettare i difetti di quel padre, che spesso si era allontanato dai doveri che gli spettavano. A suo malgrado il padre aveva reso il figlio parte di sè... Ciò rimase traccia indelebile nel cuore del figlio. Quest'ultimo quindi si rivelò un ragazzo dal carattere solare forgiato dalla sua carriera di attore e dal bel rapporto con il padre. Due elementi che irrazionalmente si intrecciavano e che se solo uno fosse andato in crisi , l'altro ne avrebbe risentito profondamente. E ironia della sorte il padre si ammalò...Il figlio cadde inizialmente nello sconforto più totale. Piangeva il ragazzo notte e giorno, pensando al suo futuro senza il padre, a come sarebbe stata la sua esistenza dopo la sua morte...una morte che sembrava imminente purtroppo. Una sera...una di quelle sere tristi e buie, il ragazzo si rese conto che non doveva farsi calpestare dalle ingiustizie della vita..doveva prendere una svolta e cercare di trovare un rimedio per poter vivere serenamente la sua vita. Lo trovò: doveva separare lo sconforto dovuto alla sua situazione in famiglia , con la vita sociale di tutti i giorni al di fuori del contesto familiare. La sua abilità innata di impersonare maschere da teatro non fece che rendere più facile questo suo obbiettivo. Due maschere principali: una era quella di un ragazzo maturo, intraprendente, ma molto triste, segnato dalla convivenza con la malattia del padre: era la maschera che il ragazzo usava in famiglia. La seconda era quella che spesso utilizzava il giovane in presenza dei suoi amici: era la maschera descritta all'inizio , serenità, spensieratezza,immaturità, dominavano il carattere del ragazzo, sembrava quasi che la sua vita fosse senza alcun problema! Il ragazzo sapeva benissimo che stava utilizzando due maschere, e si rendeva conto che forse stava sbagliando. Si venne a creare il tragico dubbio di quale fosse la vera personalità del ragazzo... In seguito si creò un'ennesima maschera: era la maschera dell'amore. Questa a differenza delle altre due non era stata pianificata dal ragazzo! La ragazza più bella e importante della sua vita aveva finalmente deciso di bussare alla porta. La ragazza più bella, dolce, socievole, e soprattutto più compatibile per quello strano "individuo". Questa maschera oltretutto lo rendeva una persona migliore: un misto fra le due maschere precedenti. Tuttavia egli continuò ad adoperare l'utilizzo di tre maschere in tre situazioni differenti: amore, famiglia, amici. Gli amici e la sua ragazza non sapevano della situazione grave della famiglia del ragazzo, proprio perchè lui si era prefissato di non fare sapere nulla a nessuno: la gente che gli stava accanto doveva essere serena!Serena come lo era lui!Non voleva rendere triste nessuno, e preferiva evitare di chiedere consigli piuttosto che avere gente triste accanto a sè. Però capì che forse "mentire" agli amici era giustificabile, ma all'amore della sua adolescenza no! Gli confidò tutto.... Quella rimase triste, ma aveva capito come comportarsi: sapeva che non doveva essere triste, doveva rimanere quella di sempre! Il ragazzo era fiero di questo, a conferma del fatto che aveva finalmente rafforzato il suo rapporto con ragazza! Ora nulla li avrebbe potuti separare... Si stava avvicinando però quel brutto periodo in cui la malattia del padre si presentava più insopportabile per la famiglia e questo non poteva far altro che influenzare il ragazzo. La maschera che lui adoperava in famiglia stava prendendo il sopravvento sulle altre: stava diventando triste, e non sapeva se sarebbe più riuscito a riutilizzare le altre due maschere....Aveva paura della morte!Non sapeva come affrontarla e tutte le paure che pensava di aver affrontato e superato si stavano lentamente riaffermando...
Un pianoforte, poche note, luce soffusa e tante tante lacrime...
By Be@vis(Michele Spanò- www.beavisgnaffa.spaces.live.com)
Ecco qui un altro scrittore!!!! XD XD Il racconto è davvero bello.... mi ricorda tanto verga... col suo verismo ke si ripresenta nel racconto di Beavis.... La fine sembra un po' tronca... ma volendo ci sta anche bene.... Bhe che aspettate voi tutti??? Postate i vostri racconti!!!! Anche se pensate che non ne valga la pena o che siano troppo stupidi... la sezione è fatta apposta!!!
C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones girava il mondo, veniva da gli Stati Uniti d'America. Non era bello ma accanto a sé aveva mille donne se cantava «Help» e «Ticket to ride» o «Lady Jane» o «Yesterday». Cantava «Viva la libertà» ma ricevette una lettera, la sua chitarra mi regalò fu richiamato in America. Stop! coi Rolling Stones! Stop! coi Beatles. Stop! Gli han detto vai nel Vietnam e spara ai Vietcong... Ta ta ta ta ta... C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones girava il mondo, ma poi finì a far la guerra nel Vietnam. Capelli lunghi non porta più, non suona la chitarra ma uno strumento che sempre dà la stessa nota ratatata. Non ha più amici, non ha più fans, vede la gente cadere giù: nel suo paese non tornerà adesso è morto nel Vietnam. Stop! coi Rolling Stones! Stop! coi Beatles. Stop! Nel petto un cuore più non ha ma due medaglie o tre... Ta ta ta ta ta...
4 commenti:
Maschere...
C'era un ragazzo...la sua vita sembrava apparentemente agiata, spensierata e spesso parlando con quel ragazzo la gente che gli stava accanto poteva percepire in un lui un senso di serenità assoluta. Quel ragazzo era molto abile e astuto: aveva un'abilità per natura che molti non avevano, sapeva recitare bene. La sua carriera d'attore stava per prendere delle svolte importanti per lui e per la sua vita futura. Aveva cominciato fin da piccolo ad esibirsi alle recite scolastiche, ed era il bimbo più applaudito fra tutti...Proprio per questo suo successo nel recitare , nel impersonarsi completamente nel suo personaggio, il bimbo fu chiamato un giorno dalla sua maestra, la quale gli propose di partecipare ad un provino per entrar a far parte del mondo del teatro..
Accettò, vinse e la sua carriera spiccò il volo...
Il bimbo crebbe, divento un ragazzo maturo, ma per sua sfortuna o fortuna che sia il ragazzo fu condizionato molto dalla sua carriera d'attore di teatro.
La sua famiglia era abbastanza agiata, non gli mancava quasi nulla, ma non per questo era viziato: apprezzava ogni regalo del padre in seguito ad una sua buona azione, o ad un suo successo a teatro.
Il padre era un uomo particolare...saggio dentro di se, ma con una irrefrenabile voglia di viaggiare, uscire dai soliti canoni che la vita lentamente gli stava imponendo..Non si poteva dire che non fosse in grado di affrontare quei "canoni", ma la sua vita era stata cosi piena di libertà, che forse le regole di una famiglia potevano sembrargli costrittive..come delle catene di ferro strette ai polsi.
Infatti il padre fin da giovane aveva avuto grandi avventure in giro per il mondo: Parigi, Amsterdam, New York, tutte città che lasciarono nell'esperienza di quell'uomo un residuo minimo ma indelebile .
Ritornando al figlio...
Il ragazzo, aveva un rapporto molto bello con il padre, e spesso quello lo aveva aiutato ad affrontare anche le situazioni più imbarazzanti. Il ragazzo aveva imparato ad accettare i difetti di quel padre, che spesso si era allontanato dai doveri che gli spettavano.
A suo malgrado il padre aveva reso il figlio parte di sè...
Ciò rimase traccia indelebile nel cuore del figlio.
Quest'ultimo quindi si rivelò un ragazzo dal carattere solare forgiato dalla sua carriera di attore e dal bel rapporto con il padre. Due elementi che irrazionalmente si intrecciavano e che se solo uno fosse andato in crisi , l'altro ne avrebbe risentito profondamente.
E ironia della sorte il padre si ammalò...Il figlio cadde inizialmente nello sconforto più totale. Piangeva il ragazzo notte e giorno, pensando al suo futuro senza il padre, a come sarebbe stata la sua esistenza dopo la sua morte...una morte che sembrava imminente purtroppo.
Una sera...una di quelle sere tristi e buie, il ragazzo si rese conto che non doveva farsi calpestare dalle ingiustizie della vita..doveva prendere una svolta e cercare di trovare un rimedio per poter vivere serenamente la sua vita. Lo trovò: doveva separare lo sconforto dovuto alla sua situazione in famiglia , con la vita sociale di tutti i giorni al di fuori del contesto familiare.
La sua abilità innata di impersonare maschere da teatro non fece che rendere più facile questo suo obbiettivo.
Due maschere principali: una era quella di un ragazzo maturo, intraprendente, ma molto triste, segnato dalla convivenza con la malattia del padre: era la maschera che il ragazzo usava in famiglia.
La seconda era quella che spesso utilizzava il giovane in presenza dei suoi amici: era la maschera descritta all'inizio , serenità, spensieratezza,immaturità, dominavano il carattere del ragazzo, sembrava quasi che la sua vita fosse senza alcun problema!
Il ragazzo sapeva benissimo che stava utilizzando due maschere, e si rendeva conto che forse stava sbagliando. Si venne a creare il tragico dubbio di quale fosse la vera personalità del ragazzo...
In seguito si creò un'ennesima maschera: era la maschera dell'amore. Questa a differenza delle altre due non era stata pianificata dal ragazzo! La ragazza più bella e importante della sua vita aveva finalmente deciso di bussare alla porta. La ragazza più bella, dolce, socievole, e soprattutto più compatibile per quello strano "individuo".
Questa maschera oltretutto lo rendeva una persona migliore: un misto fra le due maschere precedenti.
Tuttavia egli continuò ad adoperare l'utilizzo di tre maschere in tre situazioni differenti: amore, famiglia, amici.
Gli amici e la sua ragazza non sapevano della situazione grave della famiglia del ragazzo, proprio perchè lui si era prefissato di non fare sapere nulla a nessuno: la gente che gli stava accanto doveva essere serena!Serena come lo era lui!Non voleva rendere triste nessuno, e preferiva evitare di chiedere consigli piuttosto che avere gente triste accanto a sè.
Però capì che forse "mentire" agli amici era giustificabile, ma all'amore della sua adolescenza no! Gli confidò tutto....
Quella rimase triste, ma aveva capito come comportarsi: sapeva che non doveva essere triste, doveva rimanere quella di sempre!
Il ragazzo era fiero di questo, a conferma del fatto che aveva finalmente rafforzato il suo rapporto con ragazza!
Ora nulla li avrebbe potuti separare...
Si stava avvicinando però quel brutto periodo in cui la malattia del padre si presentava più insopportabile per la famiglia e questo non poteva far altro che influenzare il ragazzo. La maschera che lui adoperava in famiglia stava prendendo il sopravvento sulle altre: stava diventando triste, e non sapeva se sarebbe più riuscito a riutilizzare le altre due maschere....Aveva paura della morte!Non sapeva come affrontarla e tutte le paure che pensava di aver affrontato e superato si stavano lentamente riaffermando...
Un pianoforte, poche note, luce soffusa e tante tante lacrime...
By Be@vis(Michele Spanò- www.beavisgnaffa.spaces.live.com)
Ecco qui un altro scrittore!!!! XD XD
Il racconto è davvero bello.... mi ricorda tanto verga... col suo verismo ke si ripresenta nel racconto di Beavis....
La fine sembra un po' tronca... ma volendo ci sta anche bene....
Bhe che aspettate voi tutti???
Postate i vostri racconti!!!!
Anche se pensate che non ne valga la pena o che siano troppo stupidi... la sezione è fatta apposta!!!
C'era un ragazzo
che come me amava i Beatles
e i Rolling Stones
girava il mondo, veniva da
gli Stati Uniti d'America.
Non era bello
ma accanto a sé aveva mille donne se
cantava «Help» e «Ticket to ride»
o «Lady Jane» o «Yesterday».
Cantava «Viva la libertà» ma
ricevette una lettera,
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America.
Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
Gli han detto vai nel Vietnam
e spara ai Vietcong...
Ta ta ta ta ta...
C'era un ragazzo
che come me amava i Beatles
e i Rolling Stones
girava il mondo, ma poi finì
a far la guerra nel Vietnam.
Capelli lunghi non porta più,
non suona la chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota ratatata.
Non ha più amici, non ha più fans,
vede la gente cadere giù:
nel suo paese non tornerà
adesso è morto nel Vietnam.
Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
Nel petto un cuore più non ha
ma due medaglie o tre...
Ta ta ta ta ta...
http://awanaghesgong.blogspot.com
bhe.. sarebbe bello che pubbliaste racconti VOSTRI....
ma va bene anche cosi...
(sempre il solito simone vero???)
Ciao a tutti!!!
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