mercoledì 1 maggio 2013

Amore

In preda a dolorosissimi spasmi il guerriero riuscì ad aprire quello scrigno tanto conteso, tanto combattuto e per il quale litri e litri di sangue erano ormai stati versati.
L'attimo fu biblico, il tempo sembrava rallentare, egli percepì la brezza proveniente dal mare del nord che accarezzava l'erba gelata. Un silenzio innaturale frutto della sua concentrazione, lo pervase.
Per via del contrasto troppo elevato ciò che era dentro lo scrigno non si mostrava ancora. La vista sfocata per via del sudore, del sangue e del dolore fece un ultimo sforzo, prima di riuscire finalmente a mettere a fuoco. Aveva combattuto ferocemente per quel momento. Sarebbe a breve morto per via delle ferite e ne era consapevole. Oltre a lui solo il sole cocente vide il contenuto di quello scrigno così vecchio e possente.
Dopo aver capito cosa c'era dentro non lasciò che la delusione lo pervadesse, quelli erano i suoi ultimi attimi di vita e preferì far credere a se stesso che ne era valsa la pena. Posò lo scrigno, con le ultime forze riuscì ad alzarsi, l'immagine del contenuto stampata in mente, insieme al fastidio dei capelli sudati e sporchi sugli occhi. Ancora concentrato, ormai senza più riuscire ad esalare respiro, diede un ultim'occhiata all'orizzonte, poi si accasciò e con il pensiero rivolto al fallimento, morì.

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